Benvenuti nel nuovo articolo firmato Met Serramenti, leader per quanto riguarda la vendita di serramenti a Roma. La costruzione delle case eco si fonda sul principio di sostenibilità e sull'architettura sostenibile. L'architettura sostenibile nasce proprio per realizzare "case eco intelligenti " nel pieno rispetto dell'ambiente, costruendo edifici progettati per ridurre l'inquinamento. L'architettura sostenibile è definita anche architettura bioecologia oppure biorarchitettura o gree building.

Fattori che agevolano l'ecosostenibilità degli immobili

Le abitazioni eco puntano in primis alla realizzazione di impianti, ad esempio quelli fotovoltaici, utili per ridurre il consumo di energia, agevolando anche un notevole risparmio energetico e puntando ad una impeccabile efficienza degli apparecchi energetici.

All'interno di una casa eco molto importante è l'uso ponderato dell'acqua; vengono infatti realizzati in tal senso degli impianti in grado di agevolare un uso razionale della stessa con la capacità di riutilizzare l'acqua piovana per scopi domestici e di rendere permeabili i terreni circostanti all'abitazione stessa.

Ultima caratteristica da tenere in considerazione, è infine l'uso dei materiali che devono essere ecologici e bioecologici al cento per cento. È bene dunque valutare con accortezza in che modo i diversi materiali possono influire sull'ecosistema.

I vantaggi di queste strutture

Lo sviluppo della bioedilizia ha permesso di costruire abitazioni ecosostenibili e cioè abitazioni confortevoli, sicure e che permettono un notevole risparmio sui costi energetici. Ecosostenibili perché si adattano con l’ambiente circostante, senza sviluppare sostanze nocive, come CO2 e gas di scarto dei comuni impianti energetici. La sostenibilità di queste abitazioni ad impatto zero è data dall’uso di materiali provenienti da fonti rinnovabili (specialmente il legno, la pietra e il vetro) estratti con il minor dispendio di energia.

I materiali utilizzati devono essere atossici per la salute e l’ambiente, perciò, la loro compatibilità viene valutata in base alla loro provenienza, all’energia prodotta per la loro estrazione e alla possibilità di riutilizzarli o riciclarli alla fine del loro ciclo di vita.

Attenzione all'arredamento

Se progettare in un certo modo è importante, altrettanto lo è porre attenzione all’arredamento.

Anche per gli arredi il principio ispiratore di una casa ecosostenibile compatibile è quello di utilizzare materiali non inquinanti e dannosi, cercando di limitare quanto più possibile l’impiego di colle e di vernici, preferendo il legno e, perché no, il cartone, un materiale totalmente riciclabile sul quale si sta puntando molto on materia di arredamento “verde”.

Il cartone, infatti, oltre ad essere biodegradabile è anche molto versatile e resistente e sono numerose oggi in Italia le aziende che si sono specializzate nella produzione di oggetti di arredamento e di complementi d’arredo in cartone.

In linea di massima, comunque, arredare in maniera ecosostenibile significa preferire materiali riciclabili, dal ridotto impatto ambientale e privi di sostanze tossiche come smalti, solventi o vernici. Ovviamente questi sono solo alcuni dei principi seguiti dalla bio-edilizia.

Per quanto concerne i costi, generalmente una casa green costa all’incirca il 6-7% in più rispetto a una abitazione tradizionale, ma il risparmio si ottiene in seguito con una riduzione delle bollette di circa il 40%.

Cosa dice la normativa?

Gli edifici consumano la maggior parte dell’energia prodotta o acquistata in Europa: circa il 40% del totale viene assorbita da palazzi, ospedali, case private, uffici ed è la causa del 36% delle emissioni di CO2. Da un punto di vista normativo i requisiti per una casa ecosostenibile sono previsti dalla direttiva europea 31/2010/CE, che distingue tra il parco di edifici esistenti e i cosiddetti Zero Emission Building, cioè quelli che consumano 0 kWh per mq.

Nel maggio 2012 in Italia, con riferimento alla 31/2010/CE, è stata emanata la Uni/Ts 11300-4 che fissa i parametri per il calcolo del fabbisogno energetico degli edifici e per la produzione di energia da rinnovabili.

L'abitazione “passiva” o a impatto zero (casa ecosostenibile)

Realizzare una “casa passiva” o a impatto “0” è un processo che coinvolge diversi elementi. La “passività energetica” consiste nella capacità dell’edificio di consumare solo energia autoprodotta: ad esempio, il calore generato dagli elettrodomestici o dall’attività umana in casa verrà immagazzinato per riscaldare l’ambiente.

Ciò presuppone - oltreché dotare la struttura di sistemi con energia rinnovabile – che si costruisca con materiali isolanti naturali (legno, argilla, gesso, sughero, lana di roccia e cemento di nuova generazione come il Ductal) che proteggano dalle temperature esterne sia d’estate che d’inverno. Anche il corretto posizionamento dell’edificio rispetto ai punti cardinali, per sfruttare al massimo luce e calore, è un aspetto fondamentale della costruzione passiva. Senza rinunciare al comfort e alla tecnologia, i nuovi modelli di abitazione combinano il controllo della gestione energetica con la vivibilità.

Elettrodomestici e non solo di classe “A”

Gli edifici possono ridurre la dipendenza dal cemento tradizionale utilizzando il Ductal, una miscela di cemento composta da fibre organiche e riciclabili che diminuisce la produzione di CO2 dal 20 al 40%. Per chi dispone di poco spazio, è possibile creare giardini verticali, i quali offrono benefici agli abitanti delle case ecosostenibili riducendo la presenza di amianto nell'aria.

Le cucine ecosostenibili possono essere dotate di piani cottura a induzione "verdi", che evitano la dispersione di calore e hanno un'efficienza del 90%, rispetto al 60% dei piani elettrici in vetroceramica e al 50% dei piani a gas. Questa tecnologia riduce anche i tempi di cottura. Inoltre, esistono forni "intelligenti" che, una volta inserita la ricetta, regolano e impostano automaticamente la giusta temperatura di cottura, consentendo un notevole risparmio energetico.

Per risparmiare sull'acqua, si possono installare rubinetti con miscelatore e impianti sottolavello per microfiltrare, raffreddare e rendere frizzante l'acqua potabile. Questo può portare a un risparmio di circa 500 € all'anno, che corrisponde alla spesa media annuale di una famiglia italiana per l'acquisto di acqua minerale.

Il risparmio energetico parte dalla luce

Risparmiare” è lo slogan di tutte le famiglie in questo periodo di crisi economica. Si cerca, pertanto, di fare fondo a tutti i metodi conosciuti per mettere qualcosa da parte o addirittura arrivare a fine mese. Il risparmio non deve esserci solo per quanto attiene i cosiddetti extra, come le uscite con gli amici e la famiglia, il vestiario e i piccoli vizi quotidiani.

Se pensate alle vostre bollette, probabilmente il pensiero non sarà positivo: quando è il momento di aprire la bolletta della luce si riceve sempre un colpo al cuore. Per risparmiare, perciò, non solo bisogna diminuire gli extra, ma anche risparmiare su quanto è necessario come le bollette. Non crediate, però, che l’unico modo per ridurre i consumi sia quello di spegnere tutte le luci delle stanze. Il ritorno ai tempi delle caverne non è certo il modo più giusto per risparmiare!

Il risparmio energetico parte dalle lampadine e vi farà avere un taglio netto sulla bolletta. È importante che iniziate da subito a sostituire le vostre vecchie lampade a incandescenza con le nuove lampade per il risparmio energetico.

Le lampade a risparmio energetico permettono di risparmiare circa il 75/80% di energia rispetto alle normali lampade ad incandescenza che ormai sono state messe al bando dall’Unione Europea.

Le lampade di nuova generazione si dividono in 3 tipologie:

  • Lampade alogene;
  • Lampade a fluorescenza;
  • Lampade a Led.

Andiamo a scoprire i vari tipi di lampade per il risparmio energetico:

Le luci alogene

Le lampade alogene in passato hanno suscitato particolari critiche perché considerate responsabili di alcuni tipi di tumori della pelle. Di recente ne sono state introdotte di nuove e capaci di offrire una resa ancora superiore rispetto alle precedenti. Il vantaggio maggiore di queste lampade, è quello di offrire una luce molto simile rispetto alle vecchie lampade ad incandescenza, pertanto chi non riesce a staccarsi da quel tipo di luce, sicuramente le troverà particolarmente appropriate per i suoi gusti.

Vediamo quelle a fluorescenza

Le lampade a fluorescenza sono particolarmente indicate in ambienti dell'abitazione in cui la luce viene accesa e spenta non molto di frequente, poiché l’accensione e lo spegnimento diminuiscono la vita della lampada (e quindi anche il risparmio in termini di denaro, visto che si è costretti a dover ricomprare la lampada in anticipo sopportando una spesa imprevista), in quanto tali operazioni usurano gli elettrodi ad ogni preriscaldamento.

La durata della vita di tali lampade può arrivare a toccare addirittura le 15.000 ore con un notevole risparmio energetico. Rispetto alle lampade a fluorescenza di qualche anno fa che impiegavano diversi motivi per di arrivare alla completa illuminazione, quelle attuali in fretta prendono la giusta illuminazione.

Questo tipo di lampade si suddividono in tre macro gruppi:

  • Lampade fluorescenti compatte;
  • Lampade fluorescenti circolari;
  • Lampade fluorescenti lineari.

Andiamo a scoprirne le differenze insieme. Le lampade fluorescenti compatte

Questo tipo di lampade concentrano una grande luminosità in un piccolo spazio, e sono quelle ideali per sostituire le comuni lampade a incandescenza.

Le fluorescenti circolari

Questo tipo di lampade , come facilmente intuibile dal nome, sono formate da un tubo circolare che illumina nella medesima maniera in ogni direzione.

Le fluorescenti lineari

Le lampade fluorescenti lineari, invece, sono formate da un tubo di tipo lineare di lunghezza variabile.

Quelle a led

Le lampade a led rappresentano le più costose tra le lampade per il risparmio energetico, ma senza dubbio sono le più indicate e in futuro rappresenteranno lo standard del risparmio energetico. Questo tipo di lampadine hanno una durata incredibilmente lunga, oltre a non necessitare di manutenzione (ad esempio, a differenza delle lampade a fluorescenza, queste ultime sono resistenti anche alle temperature estreme).

Questo tipo di luce, inoltre, ha una durata veramente incredibile: fino a 50.000 ore di funzionamento, ben maggiore rispetto agli altri tipi di lampade: rispetto alle lampade a fluorescenza la durata è anche di tre volte maggiore.

Oltre ad essere ottime per il risparmio energetico, le lampade a led servono anche per eliminare drasticamente l’inquinamento luminoso. Infine, i ledi possono essere utilizzati comodamente anche in estate, visto che producono poco calore.